Messaggi chiave
- Malgrado la complessiva somiglianza in termini di attività di classe con gli altri inibitori CDK4/6 approvati, abemaciclib presenta sottili differenze nel profilo farmacologico e nei bersagli d’azione.
- In una coorte di pazienti con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- trattate con abemaciclib dopo precedente progressione a palbociclib o ribociclib, il tasso di beneficio clinico a 6 mesi è stato del 62,5%.
- Gli eventi avversi più comuni sono stati diarrea e astenia, in tutti i casi di grado <3.
- Abemaciclib può rappresentare un’opzione terapeutica efficace e sicura in tale popolazione di pazienti.
Background
Cosa c’è di noto su questo argomento?
- Dati preclinici e farmacologici relativi ai tre inibitori CDK4/6 (CDK4/6i) approvati suggeriscono l’esistenza di differenze tra gli stessi.
- Abemaciclib inibisce altri target (CDK2/ciclina A/E e CDK1/ciclina B), causando arresto del ciclo cellulare nelle fasi G1 e G2.
- In modelli preclinici, senescenza e apoptosi sono state entrambe osservate più precocemente e a concentrazioni inferiori di abemaciclib rispetto al trattamento con palbociclib o ribociclib.
- Abemaciclib in monoterapia o in associazione a tamoxifene si è dimostrato attivo in pazienti con carcinoma mammario metastatico (MBC) refrattario all’endocrinoterapia sottoposte a precedente trattamento con chemioterapia.
- Disponiamo di dati clinici limitati su abemaciclib dopo una pregressa esposizione a CDK4/6i.
Come è stato condotto questo studio?
- Obiettivo dello studio era valutare il profilo di sicurezza e gli esiti clinici di una coorte consecutiva di pazienti con MBC HR+/HER2- trattate con abemaciclib dopo precedente progressione a palbociclib o ribociclib presso il nostro istituto.
Risultati
Cosa aggiunge questo studio?
- Da aprile 2020 a febbraio 2022, 11 donne hanno soddisfatto i criteri di idoneità e sono state incluse nello studio.
- 9 pazienti su 11 hanno ricevuto abemaciclib in associazione a tamoxifene.
- 8 pazienti presentavano coinvolgimento viscerale, nessuna aveva sviluppato metastasi cerebrali.
- L’età mediana era 69 anni (range 42-84 anni).
- La mediana del tempo all’avvio di abemaciclib dalla fine del precedente trattamento con CDK4/6i è risultata pari a 17,5 mesi (range 3-41 mesi).
- Il numero mediano di terapie ricevute fino al ritrattamento è stato di 3 (range 1-7), compreso un trattamento chemioterapico nel 54,5% delle pazienti.
- Le pazienti sono state seguite in follow-up per una mediana di 6 mesi (range 1-22 mesi).
- La sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana è stata di 6 mesi (IC al 95% 3,5-10).
- 5 pazienti sono tuttora in terapia con abemaciclib; di esse, 1 paziente con metastasi epatiche ha ottenuto una risposta completa.
- 5 su 8 pazienti valutabili hanno mostrato un beneficio clinico a 24 settimane.
- Gli eventi avversi più comuni sono stati diarrea (72,7%, nessun evento di grado ≥3) e astenia (27,3%, nessun evento di grado ≥3).
- Un evento di neutropenia di grado 4 è stato osservato in una paziente pesantemente pretrattata che ne aveva già presentato degli episodi nel corso di altre terapie.
Conclusioni e prospettive
Qual è l’impatto di questo studio sulla pratica clinica?
- Abemaciclib può tradursi in un’opzione di trattamento efficace e sicura in pazienti con MBC precedentemente trattate con palbociclib o ribociclib.
- Saranno necessari ulteriori studi prospettici per confermare tale ipotesi.
Fonte: ESMO Breast Cancer 2022.
Funding: Has not received any funding.
Disclosure: All authors have declared no conflicts of interest.