Messaggi chiave
- Le caratteristiche clinico-patologiche delle pazienti con carcinoma mammario idonee al trattamento con abemaciclib adiuvante in base alle linee-guida internazionali più recenti sono poco note.
- Secondo un’analisi di dati real world, le pazienti idonee ad abemaciclib sono significativamente più giovani e presentano più spesso mutazioni di BRCA2 e tumori a istologia lobulare rispetto alle pazienti non idonee.
- Tali pazienti sono sottoposte più di frequente a strategie di trattamento aggressive e tendono a rispondere poco alla chemioterapia.
- I risultati dell’analisi presentata supportano l’inclusione di abemaciclib nei protocolli di terapia adiuvante.
Background
Cosa c’è di noto su questo argomento?
- L’approvazione di abemaciclib per il trattamento adiuvante di pazienti con carcinoma mammario (BC) HR+ e linfonodi positivi (LN+) ad alto rischio ha ridisegnato gli algoritmi terapeutici per la gestione di questa malattia.
- Tuttavia, le caratteristiche delle pazienti BC idonee ad abemaciclib nel real world sono ancora poco note.
Come è stato condotto questo studio?
- Sono stati esaminati i dati di tutte le pazienti consecutive con BC HR+ sottoposte a chirurgia presso il Dana-Farber Brigham Cancer Center dal gennaio 2016 al marzo 2021.
- In base alle Clinical Practice Guidelines in Oncology più recenti, le pazienti erano idonee ad abemaciclib se presentavano: (i) 1-3 LN+ e tumori di dimensioni ≥5 cm o di grado 3, oppure (ii) ≥4 LN+.
- Le caratteristiche clinico-patologiche di tale popolazione sono state confrontate con quelle di pazienti con BC HR+ che per il resto non soddisfacevano i criteri di idoneità per il trattamento con abemaciclib.
Risultati
Cosa aggiunge questo studio?
- Delle 4496 pazienti HR+ incluse nella banca dati, 499 (11,1%) erano idonee ad abemaciclib adiuvante, mentre 3997 non soddisfacevano i criteri di idoneità.
- Rispetto a queste ultime, le pazienti idonee erano significativamente più giovani (età mediana 53 vs 61 anni, p <0,001), più frequentemente in premenopausa (52 vs 30,3%, p <0,001) o con mutazioni di BRCA2 (10,9 vs 2,9%, p = 0,002) e presentavano più spesso tumori a istologia lobulare (20,8 vs 13,8%, p <0,001) e punteggi OncotypeDX indicativi di un alto rischio di recidiva (≥26) (30,7 vs 14,4%, p <0,001).
- Come previsto, vi erano significative differenze nei trattamenti ricevuti, con le pazienti idonee ad abemaciclib più frequentemente sottoposte a chemioterapia (neo)adiuvante (77,8 vs 11,6%, p <0,001), trattamento endocrino neoadiuvante (11,2 vs 3,7%, p <0,001), mastectomia totale (64,7 vs 24,3%, p <0,001) e dissezione dei LN ascellari (76,0 vs 6,2%, p <0,001).
- Delle pazienti idonee trattate con chemioterapia neoadiuvante (n = 202), nessuna ha ottenuto una risposta patologica completa, 3 hanno presentato un punteggio di carico tumorale residuo (RCB) di I, mentre le restanti mostravano estesa malattia residua al momento della chirurgia (RCB II-III).
- Dopo una mediana di follow-up di 10 mesi, la sopravvivenza libera da malattia a distanza a 2 anni delle pazienti idonee è risultata pari al 90,9%, con una sopravvivenza complessiva a 2 anni del 96,4%.
Conclusioni e prospettive
Qual è l’impatto di questo studio sulla pratica clinica?
- Le pazienti idonee ad abemaciclib adiuvante sono più giovani, sono più spesso portatrici di mutazioni di BRCA2 e presentano più frequentemente tumori a istologia lobulare rispetto alle pazienti non idonee.
- Questa coorte appare rispondere poco alla chemioterapia.
- I dati real world supportano la recente approvazione di strategie terapeutiche adiuvanti comprendenti abemaciclib e, anche, olaparib.
Fonte: ESMO Breast Cancer 2022.
Funding: Has not received any funding.
Disclosure: P. Tarantino: Financial Interests, Personal, Financial Interests, Fee for consulting/advisory role: AstraZeneca.